Studio Fisioterapico

Ultra Maratona

sabato 20 aprile 2013

La mia Boston.

Penso che un'esperienza del genere mi rimarrà sempre nella mente, ci sono voluti due giorni prima di avere un pò di tranquillità, come se ci fosse qualcosa che mi allontanava dal traguardo finale, l'infortunio, 35 giorni di stop,non ero tranquillo, addirittura a Febbraio volevo rinunciare a partire, ma andiamo con ordine.

Arrivo a Boston, noi italiani siamo come una grande famiglia, in aeroporto ho già incontrati altri partecipanti, sembra che  siamo amici da sempre( magia della corsa) si va subito in albergo, li c'è il  responsabile del gruppo  ci da tutte le indicazioni possibili, si cerca subito di riposare , ma io il fuso orario non lo digerisco proprio.

Domenica abbiamo il tour della città, e nel pomeriggio ritiro pettorali.Nella notte ho frequenti problemi gastro intestinali, (maledizione).La mattina parto lo stesso con il gruppo in tour, ma dopo un'ora circa rinuncio, torno in albergo con un taxi subito a letto e antibiotici, neanche la soddisfazione di ritirate il pettorale al centro maratona,(lo ritirerà mia moglie) in serata cerco di mangiare qualcosa, lo stomaco non riceve niente, mezzo bicchiere d'acqua e 20 grammi di riso, si va a dormire( per dire) con la decisione di rinunciare a correre.
Lunedì, giorno della gara,ore 06,30 mi vesto e vado nella hall per incontrare gli amici che partivano, ore 06,40 rientro in stanza e mi cambio, qualcosa mi dice che devo essere almeno alla partenza, rivedendomi  con il pettorale mi avranno preso per pazzo, foto di gruppo e destinazione navette per Hopkinton.
 Tutto il gruppo di noi Italiani siamo riusciti a prendere un solo pulmino,parlando si stempera la tensione,si scherza, un'ora abbondante e siamo arrivati, altre foto saluti e ognuno per conto suo, la maggior parte di noi effettua la terza partenza ore 10,40, perciò abbiamo tempo, resto con altri tre, nel frattempo riesco a mangiare tre biscotti  una banana, bevo mezzo litro d'acqua, e aspetto il mio turno, per fare cosa non lo so.

Partiti vado piano piano 5,30 km, le gambe sono deboli,la respirazione è al 50% c'è un tifo da stadio,il posto è incantevole, tutte casette in legno nel verde assoluto,tutta la gente riversata bordo strada ,nei giardini, ad applaudirci e fare festa, uno spettacolo;per loro lo spettacolo siamo noi, non potete immaginare come ci tengono a questa Maratona.
Passano i km, sono tutti saliscendi spaccagambe, sono sempre li con i stessi tempi, non mi faccio illusioni, anche perché nei due giorni precedenti non ho percepito alimenti solidi ne liquidi, oggi bevo solo acqua e  succhio spicchi di arancio.
Arrivato al famoso (x B.M.) Wellesley College (il miglio dei baci) circa il 20 km, l'attenzione era per le collegiali che aspettavano baci dai noi corridori, credetemi mi sono gustato delle scenette divertenti(giuro non ho baciano nessuna ) l'unico rammarico di non avere con me la macchina fotografica,21 km tempo trascorso,ore 2,05 per me poteva finire li.
Cammino un tratto, ho cercato di capire dove potevo ritirarmi per farmi portare a Boston,sapete le cose come vanno, deciso corsa lenta fino all'arrivo,passano i km ma vi assicuro il tifo e sempre da stadio,correndo con due maglie arancio sotto e sopra con il tricolore,gli incitamenti dei nostri connazionali era forte e continua,passo indenne la famosa salita degli infarti, non è che il percorso prima era migliore, 35/40 km ero li.

Ecco il cartello dell'ultimo miglio,sino rientrati a Boston,dopo poco mi rendo conto che qualcosa non va, ci sono delle persone lungo il percorso, mi giro per vedere se ho sbagliato, cercano di fermarmi ma vado avanti altri 50 mt ,c'è il sottopasso,la strada è sbarrata dalla sicurezza, mi fermo guardo il garmin 41km 600 mt, non riesco a capire  niente , in un attimo centinaia, migliaia di corridori  fermi siamo tutti bagnati e infreddoliti, mi siedo dietro un blocco di cemento per ripararmi,ho cominciato a capire quello che era successo, ho pensato subito a mia moglie e le altre che erano ad aspettarci , dopo una mezz'ora incontro altri italiani del nostro gruppo con il telefonino dietro, è la nostra fortuna,ci mettiamo subito in contratto tra di noi rassicurandomi di stare bene e di andare prima possibile in albergo,ci hanno raccontato del fuggi fuggi generale delle scene pazzesche,altra mezz'ora circa, poi ci hanno fatto defluire verso le sacche indumenti,Boston è bloccata, niente festa , pianto, rabbia,per tre giorni noi corridori siamo persone ambite dai giornalisti in cerca di interviste, ma alla maggior parte di noi non esce neanche una parola, abbiamo un nodo in gola difficile da ingoiare.
Oggi ho tanta rabbia per il gesto vigliacco di due imbecilli,dove la gente comune e bambini sono quelli che pagano per tutti.

3 commenti:

Pimpe ha detto...

due imbecilli conditi da un mondo di merda che non e' piu' il nostro...

bentornato Franco.. ;-)

theyogi ha detto...

chiunque sia stato dovrà pagare un prezzo altissimo con la propria coscienza, nel caso ce l'avesse! frà, non voglio ne mi piace strumentalizzare il tuo post così sentito, ma i veri colpevoli sono da cercare altrove, ancora una volta....

Albe che corre ha detto...

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